Prima di essere dedicata ad
Alessandro Manzoni era chiamata, da piazza della Scala all'incrocio fra via Croce Rossa e
via Montenapoleone, "Corsia del Giardino", e dall'incrocio stesso agli archi di Porta Nuova, "Corso di Porta Nuova". Nell'
Ottocento era considerata la strada più lussuosa di Milano e d'
Europa.
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via Manzoni |
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chiesa San Francesco da Paola |
Case in affitto in via Manzoni
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. Galleria e Cinema/Teatro Manzoni
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Quadrilatero della Moda
Il "Quadrilatero della Moda" è il quartiere di Milano del lusso e delle grandi griffe. Celebrato e conosciuto in tutto il mondo, è chiamato così perchè è delimitato da quattro prestigiose vie: via Montenapoleone, via Manzoni, via della Spiga e Corso Venezia. Il quartiere è composto al suo interno da vie molto eleganti, come via Borgospesso, via Santo Spirito, via Gesù, via Sant'Andrea e via Bagutta.
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corso Venezia |
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night watch via Manzoni e parco Indro Montanelli |
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via Montenapoleone |
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Impero di Dolce-Gabbana |
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dolce e gabbana |
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via della spiga e borgospesso |
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via della spiga |
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via sant'andrea |
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via bagutta |
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via Gesù |
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via borgospesso |
palazzi e edifici notevoli
Palazzo Brentani, per esteso Palazzo Brentani Greppi, è un palazzo storico situato nel centro di Milano, in via Manzoni n. 6. Il palazzo è conosciuto anche con il nome di Ca' Brentana, per via di un sonetto dedicato dal Carlo Porta al palazzo[1].
Palazzo Anguissola Antona Traversi
il prospetto con lesene corinzie, lo scalone d'onore di Palazzo Anguissola e il chiostro quadrato.
Il chiostro, ora completamente chiuso da una vetrata, ospita da alcuni anni il Disco in forma di rosa del deserto di Arnaldo Pomodoro.
Palazzo Gallarati ScottiIl palazzo, risalente al
Settecento fu acquistato dai duchi Gallarati Scotti mentre era ancora in costruzione, commissionato dalla famiglia Spinola, portandolo a compimento. Per l'edificio, costruito in sobrio barocco milanese, furono spese molte più energie per la decorazione interna che non esterna: degna di nota è la "sala d'armi", sontuosamente decorata dagli affreschi di
Carlo Innocenzo Carloni e dal
Tiepolo, che in tema con la sala, dipinsero diverse scene di guerra. Oltre a tali scene, all'interno del palazzo sono presenti decorazioni di putti, medaglioni e
trompe l'oeil, oltre che un affresco in versione barocca del
Ratto delle Sabine. Il palazzo è uno dei pochi nella città ancora appartenenti e abitati dalla famiglia d'origine.
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chiesa di san Francesco di Paola
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Aggiungi didascalia |
Nel
1727 iniziarono i lavori per l'ampliamento del
convento, che non vennero mai portati a termine (fu, infatti, completata solo un'ala); contestualmente a ciò, l'architetto Marco Antonio Bianchi ebbe l'incarico di progettare una nuova e più grande chiesa, dedicata al fondatore dell'
Ordine dei minimi, san
Francesco di Paola. La costruzione iniziò nel
1728 e il luogo di culto venne consacrato il 22 settembre
1735, terminato nella parte strutturale ma non nell'apparato decorativo.
[3]
Per tutto il
XVIII secolo e il
secolo successivo, l'edificio venne progressivamente abbellito: tra il
1749 e il
1753, ad opera di Giuseppe Buzzi, venne realizzato l'altare maggiore; la decorazione del presbiterio nel
1868; la facciata, rimasta incompiuta nella parte superiore, fu completata su progetto di
Emilio Alemagna nel
1891.
[4]
Il convento venne soppresso nel
1804 e da allora la chiesa, elevata a parrocchia nel
1787, venne affidata al clero diocesano.
[2]
La facciata dà su
via Manzoni ed è preceduta da un
sagrato rialzato di alcuni gradini rispetto al piano della strada, portato a termine nel
1739. Il prospetto, incompiuto nel
1735 (anno di consacrazione e apertura al culto della chiesa), venne completato nel
1891 su progetto di
Emilio Alemagna, dopo che nel
1839 era stata bocciata una proposta dell'architetto
Carlo Amati.
[3]
La facciata ha una forma curva, ed è suddivisa in due ordini da un cornicione aggettante; il primo piano presenta tre portali sormontati da fastigi e da finestre dalle forme ellittiche; è complessivamente scandito da otto lesene
corinzie. L'ordine superiore è centrato su un finestrone fastosamente decorato e sormontato da uno stemma recante il motto
latino "
CHARITAS" del santo titolare della chiesa, ai lati sono presenti due terrazzi con balaustre che sorreggono due statue della
Fede e della
Speranza.
[3]
Alle spalle della chiesa, sulla destra, si eleva la
torre campanaria, che termina in alto con un cupolino; la cella si apre su ciascun lato con una monofora ad
arco a tutto sesto, ed ospita un concerto di cinque
campane in
Mi♭3 fuse da Luigi e Giorgio Ottolina di Seregno nel 1949 ed azionate esclusivamente a corda.
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